Recruitment, chi decide non dà spazio a Facebook

Jul 16, 2012

Roma, 16 Luglio 2012 – Il dibattito sull'uso dei social network nel recruitment si infiamma. Oggi, un articolo su La Repubblica analizza come i selezionatori italiani stiano gestendo la rivoluzione social, con un focus sul ruolo di piattaforme come Facebook.

Il servizio evidenzia un approccio prudente, o addirittura scettico, da parte di molti Recruiter verso i contenuti personali. La nostra fondatrice, Francesca Parviero, esperta di social recruiting, offre una prospettiva illuminante sull'argomento, sottolineando la netta distinzione tra le piattaforme:

"I selezionatori italiani stanno imparando a distinguere: le informazioni reperite su LinkedIn sono considerate professionali e rilevanti. Quelle che arrivano da Facebook, invece, sono spesso viste come 'troppo personali' e, nella maggior parte dei casi, non vengono utilizzate nel processo decisionale per l'assunzione."

Secondo Francesca, mentre i Recruiter sono sempre più social e utilizzano la rete per la ricerca attiva dei talenti (head hunting), la cautela è d'obbligo quando si tratta di vita privata. Il messaggio per i candidati è duplice: curare meticolosamente il proprio profilo professionale (LinkedIn) e mantenere una chiara linea di separazione con la propria vita privata online.


Leggi l'articolo originale di La Repubblica: Recruitment, chi decide non dà spazio a Facebook